SoundOfDreams ha scritto:Voglio sapere cosa ne pensate.Vi ricordo di rispettare sempre le idee altrui.
SoundOfDreams ha scritto:Vi ricordo di rispettare sempre le idee altrui.
SoundOfDreams ha scritto:Mmmh... sapresti darmi una motivazione?
LA NOSTRA PAURA PIU' GRANDE
La nostra paura più profonda non è quella di essere inadeguati.
La nostra paura più grande è che noi siamo potenti al di là di ogni misura.
E’ la nostra luce, non il nostro buio ciò che ci spaventa.
Ci domandiamo: “Chi sono io per essere brillante, magnifico, pieno di talento, favoloso?”.
In realtà, chi sei tu per non esserlo? Tu sei un figlio dell’Universo.
Il tuo giocare a sminuirti non serve al mondo.
Non c’è nulla di illuminato nel rimpicciolirsi in modo che gli altri non si sentano insicuri intorno a noi.
Noi siamo fatti per risplendere come fanno i bambini.
Noi siamo fatti per rendere manifesta la gloria dell’universo che è in noi.
Non solo in alcuni di noi, è in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere, noi, inconsciamente,
diamo alle altre persone il permesso di fare la stessa cosa.
Quando ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri.
rocklorenzo90 ha scritto:A mio parere, credo che sia uno dei più grandi errori che una persona possa fare.
Le cause possono essere tante, ma è agghiaccinte come si possa avere la paura di vivere...
Ho trovato questo testo tempo fa su internet, credo che sia molto profondo e significativo, deve esssere tratto se non sbaglio da un discorso di Nelson MandelaLA NOSTRA PAURA PIU' GRANDE
La nostra paura più profonda non è quella di essere inadeguati.
La nostra paura più grande è che noi siamo potenti al di là di ogni misura.
E’ la nostra luce, non il nostro buio ciò che ci spaventa.
Ci domandiamo: “Chi sono io per essere brillante, magnifico, pieno di talento, favoloso?”.
In realtà, chi sei tu per non esserlo? Tu sei un figlio dell’Universo.
Il tuo giocare a sminuirti non serve al mondo.
Non c’è nulla di illuminato nel rimpicciolirsi in modo che gli altri non si sentano insicuri intorno a noi.
Noi siamo fatti per risplendere come fanno i bambini.
Noi siamo fatti per rendere manifesta la gloria dell’universo che è in noi.
Non solo in alcuni di noi, è in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere, noi, inconsciamente,
diamo alle altre persone il permesso di fare la stessa cosa.
Quando ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri.
SoundOfDreams ha scritto:Voglio sapere cosa ne pensate.Vi ricordo di rispettare sempre le idee altrui.
razielmaggots ha scritto:Ragazzi credo che questo argomento lo si stà prendendo un pò alla leggera. Termini come "ca**ata" in relazione al suicidio mi sembrano davvero stupidi e banali, questo non perchè voglio fare sempre il solito moralista ma per il semplice fatto che noi non possiamo giudicare le scelte fatte da qualcun altro. Che ne sapete voi delle motivazioni che spingono un uomo ad uccidersi? Tentiamo di cercare un senso alla vita, di carpirne l'essensa e non ci rendiamo conto che qualcuno questa essenza l'ha persa, la vita non ha più senso perchè vive un inferno,un inferno non di fuoco e fiamme ma un inferno interiore in cui la ragione e i sentimenti non hanno alcun valore, dove c'è un unico grande vuoto. Come si dice "ogni uomo muore da solo" e ogn'uno può morire per ciò in cui crede e per ciò in cui ha smesso di credere non stà a noi sentenziare banalizzare e criticare un gesto così asssurdo e così rispettabile. Dinanzi alla morte non c'è bisogno di parole. De Andrè dice: "ma adesso che lui si è impiccato,la porta gli devono aprir" ed è l'esempio che la morte, il suicidio và al di là di ogni concezione umana e va rispettata anche se in passato non era così. In un altro topic avevo scritto, e lo ribadisco che il suicidio è l'atto più intimo dell'uomo e non non dobbiamo entrare in merito. L'unica cosa a noi concessa è far vibrare la luce della vita nei nostri occhi e tentare di farlo fare anche negli altri.
Non c'è rifugio dalla confessione tranne il suicidio, e il suicidio è una confessione. (Daniel Webster)
Non bisogna giudicare mail dolore altrui.. ma bosogna sempre stare vicini a chi si sente in questo modo.. perchè chi si suicida.. è solo.
perchè se lo avesse fatto.. avrebbe fatto star male le persone vicino a lui,me per prima.
razielmaggots ha scritto:Ragazzi credo che questo argomento lo si stà prendendo un pò alla leggera. Termini come "ca**ata" in relazione al suicidio mi sembrano davvero stupidi e banali, questo non perchè voglio fare sempre il solito moralista ma per il semplice fatto che noi non possiamo giudicare le scelte fatte da qualcun altro. Che ne sapete voi delle motivazioni che spingono un uomo ad uccidersi? Tentiamo di cercare un senso alla vita, di carpirne l'essensa e non ci rendiamo conto che qualcuno questa essenza l'ha persa, la vita non ha più senso perchè vive un inferno,un inferno non di fuoco e fiamme ma un inferno interiore in cui la ragione e i sentimenti non hanno alcun valore, dove c'è un unico grande vuoto. Come si dice "ogni uomo muore da solo" e ogn'uno può morire per ciò in cui crede e per ciò in cui ha smesso di credere non stà a noi sentenziare banalizzare e criticare un gesto così asssurdo e così rispettabile. Dinanzi alla morte non c'è bisogno di parole. De Andrè dice: "ma adesso che lui si è impiccato,la porta gli devono aprir" ed è l'esempio che la morte, il suicidio và al di là di ogni concezione umana e va rispettata anche se in passato non era così. In un altro topic avevo scritto, e lo ribadisco che il suicidio è l'atto più intimo dell'uomo e non non dobbiamo entrare in merito. L'unica cosa a noi concessa è far vibrare la luce della vita nei nostri occhi e tentare di farlo fare anche negli altri.
Non c'è rifugio dalla confessione tranne il suicidio, e il suicidio è una confessione. (Daniel Webster)
SoundOfDreams ha scritto:Io fino a qualche anno fa ritenevo incomprensibile il suicidio,mi chiedevo come poter "scappare" dai problemi invece di affrontarli.. come sprecare una vita quando ci sono milioni di persone costrette in un letto ad aspettare la morte.Poi però ho conosciuto una persona che mi ha fatto aprire gli occhi.Dobbiamo guardare non al suicidio.. ma ai motivi che innescano quest'ultimo!
Chi pensa al suicidio ha dentro al cuore un male di vivere così forte che nessuno può immaginare..e quando qualcosa ti fa male tu pensi ad eliminarla perchè dà cosi tanta sofferenza che non credi di resistere.
E non si tratta di vigliaccheria.. prendere una pistola e spararsi.. o legarsi una corda al collo e dire addio alla prorpoa vita voleggiando nell'aria con il respiro che soffoca... e tu non te ne accorgi.. perchè prima LO STESSO RESPIRO TI PROVOCAVA DOLORE...
Non bisogna giudicare mail dolore altrui.. ma bosogna sempre stare vicini a chi si sente in questo modo.. perchè chi si suicida.. è solo.
Quando il mio amico mi raccontò dei suoi suicidi tentati(ha 28 anni) gli dissi che non doveva azzardarsi a tentarlo di nuovo(al costo di tenermi sveglia alle 4 di mattina).. perchè se lo avesse fatto.. avrebbe fatto star male le persone vicino a lui,me per prima.Ed è una morte voluta che provoca altri dolori ad essere incomprensibile.
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